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PACECO: Cenni storici

La storia del piccolo borgo inizia ufficialmente nel 1602, quando il Viceré di Spagna concede a Don Placido Fardella la “LICENZIA POPULANDI”. Per onorare la moglie Maria Pacheco e Mendoza, il Principe Fardella decide di chiamare Paceco il nuovo insediamento. Viene scelto un luogo elevato e salubre per difendersi principalmente dalla malaria. La scelta si rivela felice, perché il nuovo villaggio attrae parecchi abitanti dalle zone limitrofe.

Dopo circa un secolo, Paceco può contare già quasi 800 abitanti, anche se ha conosciuto un periodo di stagnazione, dovuta all’assedio di Trapani da parte degli Spagnoli che usano il borgo come base militare. Nella seconda metà del ’700 Paceco comincia di nuovo a crescere, tanto da raddoppiare il numero degli abitanti che provengono in gran parte da Trapani e quindi il suo sviluppo si intreccia in parte con le vicende della città limitrofa, i cui signori non vedono di buon occhio lo sviluppo del nuovo agglomerato.

La storia di Paceco procede senza traumi fino al 1812, quando il borgo viene trasformato in comune. Anche se il comune mantiene intatta la sua prevalente vocazione agricola, questa data rappresenta da una parte il tramonto del sistema feudale basato sul potere delle famiglie, dall’altra l’avvento della borghesia e con essa l’inizio dell’epoca moderna che vedrà diversi passaggi significativi. Uno di questi è l’Unità d’Italia con l’impresa di Garibaldi in Sicilia, a cui partecipano diversi cittadini pacecoti. Così la vita socio economica di Paceco si dipana con alterne vicende in sintonia con il resto d’Italia fino al 1880, quando viene creata la nuova linea ferrata che porta un certo impulso allo sviluppo economico, aumentando la esportazione dei prodotti agricoli.

Tuttavia le condizioni di vita dei contadini rimangono difficili tanto che alcuni iniziano la via dell’emigrazione verso il Nord America, altri cominciano sin dal 1890 a creare società di mutuo soccorso, cooperative e leghe per migliorare la propria situazione sociale. Protagonista indiscusso di questa fase tormentata e ricca di movimenti sociali è Giuseppe Drago di Ferro che lotta con tutte le sue forze per fare crescere il paese. Lo scoppio della prima guerra mondiale rallenta l’attivismo socialista e porta centinaia di pacecoti sul fronte di battaglia contro l’Austria: di essi alcuni perdono la vita sul Piove per difendere la Patria. La fine della guerra vede il riaccendersi dei movimenti socialisti e popolari che cominciano a spegnersi dal 1923 in poi con l’avvento del fascismo; restano però i semi dell’associazionismo portato avanti dai contadini e dalle loro Casse Rurali. Figure prestigiose di questa fase sono il Sen. Pietro Grammatico e Giacomo Spatola.

Oggi Paceco continua ad attirare abitanti dai comuni vicini per la sua posizione che si rivela strategica, rispetto alle altre località. Pur mantenendo una connotazione agricola, il comune sta cercando di approfittare delle nuove opportunità offerte dal turismo che ha il suo centro di attrazione nelle saline di Nubia.

Per maggiori approfondimenti: http://www.pacecoweb.it/paceco/

Le saline di Trapani e Paceco: un luogo unico dalle mille suggestioni

Uno scampolo di natura profondamente "rivisitata" dall'uomo. Un paesaggio, un luogo di produzione, un richiamo estetico. L'Oasi delle Saline (circa 1000 ettari) si trova all'interno di un Sito d'Importanza Comunitaria nel Comune di Nubia-Paceco e Trapani. Un viaggio tra le vasche, canali, mulini a vento, bagli; un gioco di colori che al tramonto sono i più belli del mediterraneo. Camminando lungo i canali delle saline di Trapani, gli unici suoni percepibili sono quelli delle onde del mare e dei gabbiani. Il resto è solo orizzonti, montagne di sale, e uccelli in volo.

La riserva naturale orientata “Saline di Trapani e Paceco” è stata istituita nel 1995 ed affidata in gestione al WWF Italia. E’ divisa in 2 zone, di cui 700 ha di zona A, coincidente con le vasche di salina, e circa 300 ha di zona B. Le saline per il loro elevato valore ambientale sono sottoposte a diversi vincoli di tutela: il Ministero dell’ambiente ha dichiarato la zona umida della riserva delle Saline di Trapani e Paceco sito “di importanza internazionale” ai sensi della “Convenzione di Ramsar”. Rientrano anche tra i Siti di Interesse Comunitario nonché tra le Zone Protezione Speciale previste dalla Direttiva Uccelli.

I bacini utilizzati per l’estrazione del sale, date le tecniche utilizzate (che sono quelle tradizionali in uso da secoli) e la particolare geomorfologia della costa (che vedeva la presenza di lagune e pantani costieri), costituiscono un ambiente che seppure in gran parte artificiale, ospita una grande diversità biologica, dal livello microscopico dei batteri a quello macroscopico degli uccelli. Si tratta di organismi estremamente specializzati per questo ambiente, e per i vari gradi di salinità presenti nelle differenti vasche, oppure (come nel caso degli uccelli) che trovano in questo ambiente sosta e cibo durante le migrazioni.

Le saline sono un importantissimo luogo di sosta per migliaia di uccelli durante la migrazione sia autunnale che primaverile, pertanto la zona risulta essere di particolare interesse ornitologico; infatti sono 208 le specie finora censite, molte svernanti (fenicotteri, spatole, aironi bianchi maggiori, garzette, falchi di palude, limicoli e più di 5.000 anatidi) e altre nidificanti (avocette, cavalieri d’Italia, fraticelli, fratini, calandrella). Ricordiamo il Tarabuso, la Garzetta, l'Airone bianco maggiore, la Spatola, il Fenicottero, il Cavaliere d'Italia, l'Avocetta (presa a simbolo della Riserva), il Gabbiano roseo, il Fraticello, il Martin pescatore. Tra i pesci è presente Aphanius fasciatus, L’entomofauna annovera numerose specie di insetti endemici e/o rari quali Cephalota circumdata imperialis, Cephalota litorea goudoti, Pterolepis elymica, Teia dubia arcerii. Infine, il piccolo crostaceo Artemia salina è stato ed è tuttora oggetto di grande interesse, sia in termini sistematici e di ricerca pura che di ricerca applicata.

Contatti e Orari

Aperta al pubblico per visite guidate, tutto l’anno, su prenotazione, mercoledì, venerdì, e sabato.
Ingresso Oasi: Strada Provinciale 21 Trapani-Marsala - Centro Visite Mulino Maria Stella - 91027 Nubia-Paceco (Tp)

In giro per il centro storico di Trapani

Il paesaggio di Trapani stupisce per la straordinaria bellezza. La configurazione della città a doppia falce che si protende nel mare quasi a dividere il Tirreno dal Mediterraneo, riconduce al suo nome antico Drepanon, nata dal mito quando Cerere, dea delle messi, alla disperata ricerca della figlia Proserpina rapita perse, proprio qui, la falce che recava in mano. Il vero spettacolo sono le isole Egadi e le saline che fanno da scenario sul mare di sud-ovest la mattina al sorgere del sole e al tramonto, offrendo suggestioni e colori emozionanti specialmente in estate. Proprio in questo spazio di mare vicino all’isola di Favignana vi fu la battaglia navale del 241 a.C. tra Romani e Cartaginesi che segnò la fine del dominio di Cartagine. Distanza da Cafisu B&B: circa 7 km, raggiungibile in circa 10 minuti.

Erice, antica capitale elima

Erice è famosa in tutto il mondo per il suo borgo incantevole, i paesaggi mozzafiato, i dolci e le ceramiche tipiche ed il Centro di ricerca scientifica "Ettore Maiorana". Erice fu un tempo anche la capitale religiosa del leggendario popolo Elimo. Secondo Tucidide, fu fondata dagli esuli troiani, che fuggendo nel Mar Mediterraneo avrebbero trovato il posto ideale per insediarvisi; sempre secondo la leggenda, i Troiani avrebbero poi dato vita al popolo degli Elimi. Virgilio la cita nell'Hibiscus, con Enea che la tocca due volte: la prima per la morte del padre Anchise, un anno dopo per i giochi in suo onore. Virgilio nel canto V racconta che in un'epoca ancora più remota vi campeggia Ercole stesso nella famosa lotta col gigante Erice, precisamente nel luogo dove poi si sfidarono al cesto il giovane e presuntuoso Darete e l'anziano Entello. In antico, insieme a Segesta, che parrebbe di fondazione coeva, era la città più importante degli Elimi, in particolare era il centro in cui si celebravano i riti religiosi. Distanza da Cafisu B&B: circa 15 km, raggiungibile in circa 20 minuti.

Le isole Egadi: Favignana, Levanzo e Marettimo

Per i greci rappresentavano i confini del mondo conosciuto. Per i Fenici ed i Cartaginesi, furono importanti basi commerciali. I Romani ne fecero il loro baluardo difensivo contro le armate di Amilcare e Annibale Barca. E così via, passando dagli Arabi, i Normanni e gli Spagnoli, le cui tracce si trovano ancora oggi nei cognomi degli abitanti. La prima, la più grande, con la sua vaga forma di farfalla, è Favignana, che gli antichi dicevano Favonia. L’isola è un microcosmo da scoprire, con gli antichi stabilimenti della Tonnara Florio, la remota fortezza di Santa Caterina, la piazza Madrice che pulsa della vita quotidiana degli isolani e s’anima di sera delle passeggiate degli ospiti. E ancora le vecchie cave di tufo e le cale bagnate d’acqua turchina e trasparente - come le bellissime Cala Rossa e Cala Azzurra. Appena un po’ più in là, ecco Levanzo, la più piccola delle tre nonché la più vicina al porto di Trapani, con le sue case candide accoccolate sul porto colmo di placidi gozzi colorati. Levanzo, ovvero un fazzoletto di terra che custodisce alcune fra le più antiche testimonianze della presenza umana in Sicilia: le figure rupestri d’uomini e animali che, dipinte e graffite sulle pareti della Grotta del Genovese, ci rimandano al Mesolitico, ai suoi riti oscuri, alla sua vita selvatica e misteriosa. Marettimo, la più lontana e anche la più alta e rocciosa è un’isola silenziosa e quieta, dove le giornate trascorrono al mare o passeggiando lungo i sentieri orlati da vegetazione prorompente. Così come Levanzo, è l’ideale per gli amanti delle immersioni, rese avventurose dalla varietà dei fondali e della costa sforacchiata da centinaia di grotte. Distanza da Cafisu B&B: da 20 (per Levanzo) a 75 minuti (per Marettimo) via aliscafo.

Segesta, gloria immortale degli Elimi

L’antica capitale politica del popolo Elimo, di chiara origine greco/fenicia, che domina ancora oggi la vetta del Monte Barbaro, donando al visitatore un suggestivo viaggio nel tempo all’epoca della Magna Grecia e delle guerre puniche. Segesta è una città storica non più abitata, fondata dagli Elimi e situata nella parte nord-occidentale della Sicilia. La vecchia città sorge sul monte Bàrbaro, nel comune di Calatafimi-Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo. Di particolare bellezza sono il tempio, in stile dorico, e il teatro, in parte scavato nella roccia della collina. Distanza da Cafisu B&B: circa 35 km, raggiungibile in circa 30 minuti (via autostrada)

Marsala, città del vino ed antica capitale punica

Conosciuta in tutto il mondo per il suo vino liquoroso e per la grande tradizione nella coltivazione e vinificazione, Marsala è una città ricca di storia e di fascino. Fu il luogo dello sbarco di Garibaldi in Sicilia e, in epoca pre-romana, capitale dei Fenici di Sicilia. Marsala è un comune di 82.322 (fonte ISTAT, febbraio 2007) abitanti in provincia di Trapani, sulla costa occidentale della Sicilia; è per numero di abitanti il quinto comune siciliano, la 63.ma città più grande d'Italia (Vedi Primi 100 comuni italiani per abitanti), nonché il maggior centro agricolo, industriale e commerciale della provincia di Trapani. Nei sui 250 km quadrati di estensione ha un ricco patrimonio culturale e paesaggistico.